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IL MATTINO del 30 Dicembre 2006

Scritto il 30/12/2006 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]

PADOVA Entro gennaio la bonifica dei rifiuti tossici scoperti sotto il cavalcavia Camerini. ARCELLA. Dopo due anni di attesa - scanditi dalle proteste degli ambientalisti dell’Arcella - entro il gennaio prossimo saranno smaltiti i rifiuti tossico-nocivi scoperti sotto il manto della nuova strada che avrebbe dovuto collegare il cavalcavia Camerini a via Guicciardini. Provenienti da inceneritori vari, furono sequestrati dal Corpo Forestale su ordine della Procura di Venezia nell’ambito di un’operazione che portò all’arresto di un gruppo d’imprenditori senza scrupoli. «Poche settimane fa, per l’ennesima volta, sono giunti sul posto alcuni tecnici dell’Arpav insieme agli agenti della Forestale», racconta Mario Levante, l’indomabile ottuagenario dell’Arcella che guida il comitato Sos Arcella «mi hanno comunicato che i detriti tossici, attualmente coperti da teloni di plastica nera, saranno rimossi dopo le vacanze natalizie. Era ora. Quei rifiuti sono lì, sotto terra, a pochi metri dalla falda freatica del Tronco morto. Per fortuna, sino ad oggi, non s’è verificato nessun tipo d’inquinamento della falda sottostante. Ma perché noi residenti dobbiamo continuare a rischiare? La Procura veneziana ha già dato l’autorizzazione alla bonifica alcuni mesi fa. Perché, allora, quelle scorie pericolose non sono state ancora rimosse?». Levante approfitta dell’occasione per ricordare all’amministrazione comunale un problema di non poco conto collegato, tra l’altro, proprio ai rifiuti che giacciono nel sottosuolo del cavalcavia Camerini. «Tra poco dovrebbero partire i lavori per realizzare il primo tratto dell’Arco di Giano, la strada di scorrimento sull’asse che va da Camerini a via Guicciardini», dichiara «vorrei ricordare al sindaco Zanonato e all’assessore Boldrin, che questa arteria, in base a quanto abbiamo documentato in un esposto inviato anche alla Procura di Padova, non può essere realizzata senza rinforzare prima anche le vie Machiavelli e Durer, sotto le quali scorre il canale Fossetta. E’ un’esigenza di sicurezza». (f.pad.)