Home  •  About  •  Links  •  Contatti  •

IL MATTINO del 27 Maggio 2007

Scritto il 27/05/2007 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]

PERNUMIA PERNUMIA. «Sono passati due anni e non è ancora stato fatto nulla. Dopo il sopralluogo della commissione tecnica, il consiglio provinciale aveva approvato all’unanimità nel marzo del 2006 una mozione per avviare il piano di bonifica. Quattordici mesi dopo siamo esattamente al punto di partenza». Il consigliere provinciale dei Verdi, Paolo De Marchi, apre così il sit-in di protesta organizzato davanti ai cancelli della «C&C». Una manifestazione che ha riunito ieri mattina una trentina di persone. Comitati, associazioni, residenti: realtà che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con la ditta ai confini tra Pernumia e Battaglia, ancora sotto sequestro per aver realizzato conglomerati cementizi con l’utilizzo di rifiuti tossico-nocivi. «Solleciterò nuovamente il coinvolgimento della Regione con una mozione – prosegue De Marchi – Resto scettico sull’ultima conferenza dei servizi. Non è possibile portare via del materiale che nemmeno si conosce. Servono nuove analisi, dati più approfonditi. E trovare un sito dove trasportare i rifiuti non è semplice». «Spesso da questa zona arrivano odori strani – confessa Mario Vettore, che abita a pochi metri dalla C&C – Quando la ditta era aperta, i camion trasportavano all’esterno parecchio materiale e le polveri si depositavano sulla strada. Nei giorni di pioggia non si riusciva a respirare». «L’aria è acre e le esalazioni ti chiudono lo stomaco – aggiunge Gilberto Calarga, che dal 1990 lavora come fioraio nel cimitero antistante la ditta – Molti fiori appassiscono, persino i gatti sembrano intontiti quando si muovono». «Si parla sempre e solo della messa in sicurezza dell’area esterna – chiosa Massimo Rizzo, portavoce dell’associazione “La Vespa” di Battaglia – quando i capannoni sono fatiscenti e stracolmi di rifiuti. E’ ora che qualcuno intervenga». «I rilevamenti Arpav hanno dimostrato che anche il piazzale è inquinato – conclude Francesco Miazzi, consigliere comunale dei Verdi di Monselice e presidente del comitato “Lasciateci Respirare” – Ci sono notevoli quantità di idrocarburi e metalli pesanti, e il rischio di contaminazione della falda è molto serio. Finiamola con questo scaricabarile tra le istituzioni: Provincia e Regione si assumano la responsabilità di avviare la bonifica una volta per tutte».