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Processo C&C

Scritto il 27/04/2009 da [beniamin] nella categoria [C&C - News]

Giovedì 23 Aprile 2009 ore 7.00 - Oggi al binario due ci sono alcune persone in più ad aspettare il treno, hanno l’ombrello ed un sorriso strano; non è una bella giornata per una gita a Venezia, le previsioni hanno annunciato pioggia.


Si sale sul vagone. Seduti, si aspetta di arrivare parlando delle elezioni comunali e del tempo, giusto per allentare la tensione del viaggio verso il Tribunale. Ma non basta, perché l’attesa dura ormai da molti anni e la rabbia inclina il sorriso di questi uomini.
Alla fine però arriva la bellezza di Venezia e la passeggiata fino a Rialto sembra una vacanza; la delegazione è in anticipo e trova il tempo per un caffè.
Poi si entra.

L’udienza si svolge presso il Tribunale di Venezia - Rialto San Polo 119 - e la Procura della Repubblica ha convocato come testimoni

- Mario Vettore
- Fortin Silvano
- Salmaso Giuseppe
- Cecchinato Luca
- Zodio Ermanno

per il procedimento penale 2039/2004 NR, contro Rossi Luciano più altri. E' il processo C&C.
L’imputato citato nel titolo del processo è il rappresentante legale dell'azienda, il quale non ha patteggiato la condanna come invece ha fatto l’ex amministratore Fabrizio Cappelletto.
Oltre ai cittadini di Battaglia Terme e di Due Carrare sono stati convocati anche alcuni tecnici Arpa di varie Province e Regioni interessate dal traffico del materiale della C&C, un tecnico bancario di Veneto Sviluppo, e un consulente informatico incaricato di recuperare i dati informatici dell’azienda incriminata.
Nei corridoi gli avvocati si fanno coraggio tra di loro: ”Vedrai che ce la sbrighiamo in un attimo.. si sono tanti i testi, ma facciamo presto oggi”
Cominciano a chiamare i testimoni e le loro parole sono dure, parlano di polvere, di aria irrespirabile sia di giorno che di notte, di mal di gola e di malattie molto più serie.
Ed ecco che anche le toghe stanno ferme e in silenzio ad ascoltare.
Raccontano la storia fin dall’inizio cercando di essere precisi, perché con poche parole devono spiegare anni interi di rabbia e di lotta, di assemblee pubbliche, di raccolte firme, di analisi fatte in proprio, di denunce, di camion, di nuvole di polvere con cui hanno convissuto, e di difficoltà avute nel farsi ascoltare da chi doveva fare di più per proteggerli.
Ma gli avvocati della difesa sono interessati ai tempi, non cercano di capire se la vita di queste persone è davvero cambiata da quando la C&C è comparsa in quel territorio: vogliono saper quando è stata fatta la riunione in Provincia con i vari enti, e se le disposizioni dei Comuni interessati sono precedenti o meno al sequestro dell’area e alla denuncia dello scavo esterno (quello delle 2000 tonnellate(!), quello dove non cresce l’erba).
Capisco… il reato è talmente evidente e provato che non si metteranno certo a confutare le testimonianze mentre è da difendere chi poteva avere altre competenze e responsabilità.
La strategia è quella di dare la responsabilità di tutto quello che è successo a chi già è stato condannato, e così il sig. Cappelletto diventa la mente unica della truffa, il Mago della C&C!
Persino alcune Parti Civili presentano documenti che certificano la loro puntualità rispetto all’emergenza.
Dopo le testimonianze il Procuratore propone di depennare alcuni testimoni per le prossime udienze, poiché non risultano più importanti al fine del dibattimento. Così si accorciano i tempi, tuttavia le difese tengono duro e si contratta ancora un po’.
Avevano ragione gli avvocati nel corridoio: alle 12 e 30 è già tutto finito.
In calendario ci sono ancora molte udienze ma ben cadenzate, e sembra che il processo possa terminare in autunno. Se poi arriverà a stabilire tutte le responsabilità dei protagonisti della vicenda, questo, non è dato sapere.
Però avevano previsto pioggia ed infatti piove.
I cittadini di Battaglia escono dal Tribunale che di pioggia ne viene a dirotto, sono fieri e bagnati. Vanno verso la stazione dei treni con l’ombrello aperto ed un sorriso strano sul volto. Forse perché sanno benissimo che le tonnellate di rifiuti tossici sono ancora esattamente là, dove le avevano lasciate stamattina: giusto dietro casa loro, all’interno di un vecchio capannone e all’aperto in un campo tra il cimitero comunale ed il canale che arriva fino in laguna… e piove.