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Mozione a Battaglia Terme

Scritto il 01/11/2011 da [lavespa] nella categoria [C&C - News]

Non riusciamo a ottenere la rimozione, ma abbiamo presentato - in collaborazione con i nostri colleghi consiglieri - la mozione.
Eccola di seguito, che è stata poi votata all'unanimità da tutto il consiglio comunale:




OGGETTO:     mozione sugli interventi da mettere in atto per la bonifica e la messa in sicurezza dell’area ex-C&C sita in Via Granze, 30 a Pernumia (PD).

Data la complessità della situazione, è necessario fare una premessa ed una breve cronistoria dei fatti, cercando di essere sintetici ma anche dando illustrazione di ogni passaggio sino a qui accaduto.

Premesso che:
•    nell’anno 2002 ha iniziato ad operare presso i capannoni di proprietà della Ditta CEDRO srl (ex Carpenteria della Magrini-Galileo), siti al civico n. 30 di Via Granze a Pernumia, la ditta C&C, società che avrebbe dovuto produrre conglomerati cementizi utilizzando rifiuti speciali non pericolosi (registro Provinciale imprese in procedura semplificata del 12/06/2002);
•    da subito cominciano le lamentele da parte dei residenti nelle abitazioni circostanti e di altre Ditte operanti nella zona, che segnalano aria maleodorante, odori acri ed irritanti, presenza di polvere che si solleva dalla C&C andando ad invadere aree esterne circostanti l’Azienda,  per un raggio molto ampio comprendente porzioni del territorio dei comuni di Battaglia Terme, Pernumia e Due Carrare;
•    Inizia una serie di diffide da parte della Provincia di Padova e del comune di Pernumia sulla situazione degli impianti, di denunce da parte dei cittadini, sopralluoghi da parte dei tecnici dell’Arpav, nei quali si comincia a evidenziare che le polveri contengono sostanze molto pericolose (tossiche e cancerogene) e che le acque sono contaminate;
•    l’attività della società C&C continua fino al 2005, con i trasporti, lo stoccaggio del materiale e il costante pericolo per la popolazione, nonostante le preoccupazioni degli abitanti della zona, le denuncie sulla stampa che si interessa del caso e le attività di Comuni e Provincia;
•    Il 23/02/2005 l’area viene posta sotto sequestro da parte della Magistratura a seguito dell’indagine riguardante un traffico illecito di rifiuti tossici denominata “ il mercante di rifiuti” condotta dalla sezione NIPAF di Treviso del Corpo Forestale dello Stato.

A questo punto il Comune di Pernumia emette l’ordinanza n. 848 del 20/04/2005, con la quale intima alla Ditta C&C SpA ed a Cedro srl di provvedere alla messa in sicurezza dei rifiuti presenti all’esterno del capannone, ma le società non danno adempimento all’ordinanza; si ricorda, inoltre, che dopo poco tempo la Ditta C&C fallisce.

Successivamente la società Nordest Costruzione srl, su incarico della proprietà (CEDRO srl) presenta al Comune di Pernumia un progetto di caratterizzazione per le aree in questione, ma nonostante una prima approvazione da parte di Comune e Provincia, la proprietà non effettua nessuna bonifica.

La situazione di stallo continua fino al mese di maggio del 2007, quando accade un fatto preoccupante: durante un sopralluogo, i tecnici scoprono un incendio all’interno del capannone più piccolo; a detta dell’analista di ARPAV  “la presenza di elevate quantità di metalli alcalini e alcalino terrosi potrebbe aver creato condizioni di surriscaldamento della massa”.

Tale fatto sembra dare una certa accelerazione alla necessità di cercare una soluzione definitiva.
La Provincia di Padova con la delibera n. 341 del 18/06/2007 avvia la procedura per la caratterizzazione dei rifiuti stoccati all’interno dei capannoni (affidata alla Soc. TESI Engineering s.r.l. di Cinto Euganeo); dalle analisi effettuate, viene accertato che I RIFIUTI SONO PERICOLOSI per la presenza abbondante di idrocarburi e di vari metalli pesanti (cromo, nichel, rame, ecc.). Viene assegnato ai rifiuti il codice CER 19 03 04 e viene stimato che il costo di smaltimento varia da circa 9,2 a 12,4 milioni di euro.

La Provincia si attiva per la rimozione dei rifiuti abbandonati nella parte esterna. Dopo la determinazione del Settore Ambiente della Provincia n. 4002 del 19/12/2007 vanno deserte due gare d’appalto per la rimozione a ed asporto dei rifiuti presenti nell’area esterna dei capannoni; al terzo esperimento, finalmente, in data 21/05/2009 la gara viene aggiudicata alla ditta Settentrionale Trasporti (Possagno-Tv) in associazione con la ditta Ecoitalia (Segrate-Mi).

I lavori inizieranno il 16/02/2010 e si concludono il 19/03 2010 con la rimozione di 3.438 tonnellate di rifiuti, che vengono conferiti presso la discarica ASA di Castelmaggiore (Bo). Per l’intervento la Provincia impegna 567.000,00 euro in parte coperti dalla polizza fideiussoria prestata da C&C a favore della Provincia di Padova del valore di 500.000 euro circa che erano serviti anche per il Piano di Caratterizzazione effettuato dalla Ditta  TESI Engineering.

Un piccolo passo indietro; nel 2009 si chiude il processo penale: ben undici persone condannate in primo grado per un totale di quarant’anni di reclusione, colpevoli di traffico e smaltimento illecito di materiali pericolosi. A queste vanno aggiunte altre dieci persone già condannate in precedenza con rito abbreviato, sempre nella stessa inchiesta. La sentenza è arrivata al termine di un processo celebrato a tempo record, con udienze celebrate anche nella pausa feriale per evitare la prescrizione dei reati. Gli 11 imputati condannati dovranno inoltre pagare le spese legali sostenute dalle parti civili, fra cui il Ministero dell’Ambiente, la Regione Veneto e gli enti locali.

Nel verbale di sopralluogo effettuato in data 11/09/2009 da funzionari della Provincia di Padova, si legge: “sulle pareti esterne dei capannoni sono visibili crepe e bombature dovute verosimilmente alla spinta esercitata dai cumuli di rifiuti all’interno, tali situazioni si evidenziano in più punti delle pareti sia del capannone più piccolo che quello maggiore”…”in alcuni punti …sono evidenti segni di umidità conseguenti verosimilmente ad infiltrazioni meteoriche dal tetto” e a parere dei funzionari bisogna provvedere all’allontanamento dei rifiuti, ad effettuare verifiche strutturali delle pareti dei capannoni ed accertamenti circa la possibile corrosione e l’eventuale indebolimento dei plinti portanti.

La Regione Veneto con il Deliberazione di Giunta Regionale n. 3456 del 17/11/2009 provvede ad inserire l’area della ex-C&C nell’elenco dei siti da bonificare di interesse regionale; da questo momento si può finalmente accedere ai finanziamenti pubblici.
Infatti, con il Deliberazione di Giunta Regionale n. 4163 del 29/12/2009 viene concesso alla Provincia di Padova un contributo a fondo perduto di euro 200.000,00 per eseguire operazioni di analisi e progettuali per la bonifica, serviranno al piano di caratterizzazione per l’area esterna ai capannoni (incarico affidato ancora a TESI Engineering).

Ma le speranze di chi credeva avvicinarsi l’inizio della rimozione dei rifiuti, subiscono un brusco ed inatteso STOP. Siamo arrivati all’anno 2010 ed il progetto di caratterizzazione è pronto; c’è anche il parere favorevole della Provincia ma i carotaggi e le analisi non sono ancora iniziate in quanto il T.A.R. del Veneto sentenzia che il proprietario dell’area, ossia la Società Cedro srl, non è responsabile dell’abbandono dei rifiuti.

Quindi la Provincia si trova in una situazione nebulosa non sapendo se, legalmente, si possa eseguire la caratterizzazione in un’area tornata nella disponibilità del privato e non più sotto sequestro giudiziario.

QUINDI, andando verso la conclusione: da quasi 10 anni molti cittadini residenti nei Comuni di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare convivono con un potenziale concreto pericolo per la loro salute a causa di 52.000 tonnellate di rifiuti pericolosi ammassati presso un capannone industriale di proprietà della ditta Cedro srl.;

TUTTO CIO’ PREMESSO,

VISTA: la minaccia alla salute dei cittadini di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare che incombe da quasi 10 ANNI a causa della presenza delle predette 52.000 tonnellate di rifiuti pericolosi ammassati presso un capannone industriale in prossimità di centri urbani densamente abitati;

CONSIDERATA l’estrema precarietà della situazione esposta e che i rifiuti stoccati all’interno dei capannoni costituiscono  un potenziale pericolo data la vetustà e lo stato di degrado delle strutture;

TENUTO CONTO che dall’anno 2002 ad oggi la salute dei cittadini residenti nei territori dei tre Comuni sopraccitati è sempre stata in pericolo ed in vari occasioni si è temuto il peggio, se si pensa alle recenti alluvioni che hanno interessato questa zona della bassa padovana, al vicinissimo canale Vigenzone che ha superato livelli di guardia durante le piene di novembre e dicembre 2010 e di marzo 2011;

RITENUTO sia è giunto il momento di affrontare con decisione ed efficacia la gravissima situazione e di garantire la sicurezza in questo parte di Veneto, senza ulteriori incomprensibili ed ingiustificabili indugi;

RILEVATA la possibilità di accedere ai fondi regionali in base alla Legge Regionale 12.1.2009, n. 1, art. 20: “Interventi finanziari regionali a favore degli enti locali per la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti inquinati”, come confermato dalla Delibera di Giunta Regionale n. 1540 del 27/09/2011che conferma l’impegno della Regione;

RICONOSCIUTO l’impegno riaffermato dalla Regione Veneto nell’incontro presso Palazzo Ferro Fini in data 18.11.2011, nel quale il Presidente del Consiglio Regionale ha proposto l’assegnazione di un primo contributo regionale di € 500.000,00 finalizzato alla messa in sicurezza del sito;

SI CHIEDE

alla PROVINCIA DI  PADOVA:
1.    di dare comunque inizio alla fase di caratterizzazione esterna;
2.    di monitorare attraverso l’ARPAV la situazione all’interno dell’impianto e di effettuare ulteriori sopraluoghi tecnici per verificare se la situazione strutturale dell’edificio contenente i rifiuti sia ulteriormente peggiorata;
3.    di richiedere l’avvio ad una indagine sanitaria che comprenda la popolazione residente nelle aree attigue ai capannoni interessati attraverso l’Azienda Usl 17;

alla REGIONE DEL VENETO:
1.    di potere accedere ai finanziamenti a fondo perduto per la messa in sicurezza dell’area previsti dall’art.20, comma 2 della citata L.R. n. 1 del 2009;
2.    di poter accedere ai finanziamenti a fondo di rotazione previsto dall’art. 20 comma 1 della medesima Legge Regionale;
3.    di istituire un tavolo di lavoro con Comuni e Provincia per individuare un Ente Regionale che possa farsi carico dell’assegnazione del fondo concesso al fine di poter rispettare i termini di restituzione della somma necessaria alla bonifica;
4.    di assumere un ruolo di coordinamento per le necessarie attività di ricerca di eventuali ulteriori finanziamenti presso il competente Ministero dell’Ambiente, la Comunità Europea e da parte di privati;
5.    di mettere in campo ogni risorsa tecnica, professionale, organizzativa, finanziaria, volta alla bonifica, alla messa in sicurezza ed al ripristino ambientale di un’area che, storicamente, ha rappresentato un sito industriale di primario valore nazionale, che potrebbe tornare a vivere e ridare speranza nel futuro alle popolazioni locali e, particolarmente, alle giovani generazioni.

I Consigli Comunali di Pernumia, Battaglia Terme e Due Carrare si dichiarano concordi e determinati a ricercare e promuovere tutte le iniziative possibili per concorrere a risolvere la grave minaccia che incombe sul loro territorio e sulla vita dei cittadini residenti, nella logica della condivisione con le istituzioni superiori quali la Provincia, la Regione ed il Ministero dell’Ambiente.

Nella consapevolezza che la bonifica delle aree interessate richiederà sforzi economici importanti da parte di tutti gli enti che governano il territorio della bassa padovana, ad ogni istituzione si chiede di affrontare con decisione e volontà questa grave situazione che da troppo tempo si trascina.

I Consigli Comunali sono certi di interpretare la comune aspirazione dei propri cittadini di vivere in un territorio liberato dalla minaccia alla salute pubblica, e che questo non sia un sogno ma una concreta e realizzabile aspettativa.

Sono altrettanto certi che il Veneto e l’Italia dispongano della capacità tecniche, delle conoscenze scientifiche, delle competenze, della fantasia e delle risorse per rendere fattibile, anche in tempi abbastanza ravvicinati, la rimozione dei rifiuti, la bonifica dell’area e dei capannoni dell’ex fabbrica dei veleni ed il ritorno del lavoro in un sito industriale da troppo tempo oltraggiato.

Battaglia Terme, 27 ottobre 2011