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IL MATTINO del 21 Febbraio 2007

Scritto il 21/02/2007 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]

VENEZIA Cappelletto (C&C) a giudizio per traffico di rifiuti pericolosi VENEZIA. Sono 18 e ieri il giudice dell’udienza preliminare di Venezia Daniela Defazio le ha ammesse tutte, respingendo le eccezioni dei difensori che si erano battuti per respingere le loro richieste di costituirsi contro gli indagati per il traffico di rifiuti pericolosi al centro del quale c’era la «C&C». Rifiuti finiti nella massicciata della nuova linea ferroviaria Venezia-Padova, in quella del cavalcavia di Camerini e nei piazzali della zona artigianale di Granze, ma anche in altre zone del veneto e d’Italia. E il principale indiziato, il mestrino Fabrizio Cappelletto, il cinquantenne trasferito a Montebelluna, ha già in tasca un accordo con il pubblico ministero veneziano Giorgio Gava per patteggiare la pena e uscire dal processo velocemente con 3 anni di reclusione. Tra le 18 parti civili le regioni Veneto ed Emilia Romagna, le province di Venezia, Treviso, Padova, Verona e Forlì, i comuni di Padova, Pernumia, Mira, Monselice, Granze, Due Carrare e Battaglia Terme. Ieri, il magistrato veneziano si è limitato ad indicare gli indagati e i capi d’imputazione nei confronti dei quali ognuna delle parti civili può costituirsi. La prossima udienza è stata fissata per il 19 marzo, quel giorno saranno avanzate ufficialmente le richieste di patteggiamento. Il pm Giorgio Gava aveva chiesto il rinvio per 42 indagati e per 3 di loro con l’accusa più grave: Cappelletto, titolare dell’azienda di rifiuti «C&C» con impianti a Malcontenta e Pernumia, il riminese Loris Conti (45 anni) e Luigi Garavini (40, di Forlimpopoli) devono rispondere anche di associazione per delinquere. A gestire l’affare che avrebbe garantito milioni di euro di introiti erano Cappelletto, mentre Garavini era presidente della «Ear srl» e Conti vicepresidente. Era la «C&C» a comprare i rifiuti pericolosi: tra i suoi fornitori la Ecoveneta spa di Vicenza, di cui è amministratore delegato Bruno Lombardi, e l’Azienda depurazione acque srl di Conegliano, presieduta da Luciano Rossi di Mira. Dalla prima la «C&C» aveva acquistato 700 tonnellate di fanghi, dalla seconda ben 1900, tutte lavorate negli impianti di Malcontenta e Pernumia. Oltre che da imprese (anche acciaierie), il materiale arrivava da depuratori, inceneritori e centri di stoccaggio, decine di migliaia di tonnellate di rifiuti che per la presenza di metalli pesanti e idrocarburi non avrebbero potuto essere lavorati nei due impianti di «C&C» in base alle autorizzazioni rilasciate dalle province di Padova e di Venezia. (Giorgio Cecchetti)