Notizie
Inutile condotta fognaria
Pubblichiamo una interessante lettera di Riccardo Cappellozza, il più famoso dei barcari, in cui ci spiega molto chiaramente perché la condotta in costruzione dall'Etra (per la conduzione dei reflui da Battaglia/Galzignano a Montegrotto) è un'opera che si poteva evitare.
Con un'attenta analisi Riccardo descrive come sarebbe stato possibile risparmiare tempo e denaro.
La sua esperienza non è stata presa in considerazione: perché?
Quello che si legge di seguito è la precisa spiegazione di quanto brevemente introdotto.
---------------------------------------------------------------------
Sono Riccardo
Cappellozza, ho 83 anni, sono il più
anziano dei barcari padovani.
Sono ancora in attività.
Qualcuno si stupirà di quest’ultima affermazione, ma rivendico la presenza ancora oggi: in servizio non nei corsi d’acqua, ma per i corsi d’acqua padovani. Come?
In primis, quale fondatore e curatore del Museo della navigazione fluviale di Battaglia Terme, il paese dei barcari. Il Museo è riconosciuto a livello europeo come gioiello della marineria fluviale.
Successivamente, ma non di secondaria importanza, con l’attenta osservazione di quanto oggi accade lungo fiumi e canali, ma soprattutto ai fiumi e ai canali. Ho l’esperienza sul campo, anzi in acqua, prima sui burci (o i barconi) che si conducevano a remi, a vela, o trainati lungo gli argini, e poi ovviamente su quelli a motore. Aver vissuto per anni quotidianamente nella rete di canali e fiumi mi autorizza a giudicare la qualità delle opere poste per preservare l’ecosistema fluviale. A volte sono sbagliate, a volte fanno danni.
E’ quantomeno un errore l’operazione in gestione all’Etra, della realizzazione di una condotta fognaria che raccolga i reflui di Galzignano e Battaglia per portarli al depuratore di Montegrotto. E’ una spesa folle bucare un colle per far passare la condotta. Ed è assurdo far risalire di chilometri l’acqua reflua a monte dei due paesi.
Per individuare la soluzione corretta per la gestione dell’acqua si deve partire dalla geografia dell’acqua stessa.
Oggi i reflui di Galzignano e Battaglia arrivano all’idrovora in località “Acquanera” lungo il canale “Paltana”, che inizia proprio dal territorio di Battaglia. In Acquanera il canale “Bagnarolo” taglia la “Paltana”, che gli passa sotto con un’opera “a sifone”. Purtroppo la chiavica (la porta di immissione) funziona male, immettendo poca acqua, e inoltre vi si accumulano rifiuti non raccolti con costanza.
L’idrovora di Acquanera solleva l’acqua della “Paltana” riversandola nel canale Vigenzone, cioè il Bacchiglione. Se non ci sono soldi per riparare la chiavica basterebbe un accorgimento da poche migliaia di euro per creare un by-pass superando il “Bagnarolo” con una pompa, e lasciando proseguire le acque della “Paltana” fino al suo naturale termine. Da secoli infatti la “Paltana” sfocia a Ca’Pasqua, a 300 metri dall’innesto del Brenta nel Bacchiglione (sì, proprio così, e non il contrario), cioè molto più a valle di Acquanera, a poca distanza dalla foce, oramai quasi in mare.
Cosa sta succedendo? Che a partire dalla legge per la salvaguardia della laguna – interpretata nel senso che ci sono molti soldi quindi facciamo dei lavori che possano assorbirli, anche se non servono – l’Etra è stata autorizzata a costruire una condotta che prende i reflui di Galzignano e Battaglia, li fa risalire fino a Montegrotto (come i gamberi l’acqua va all’indietro!), bucando pure un colle (Montenovo) e li immette nel depuratore di Montegrotto, che come conseguenza sversa quindi a monte dal prelievo, di qualche chilometro, e sempre nel “Paltana”. A monte, ma l’acqua va a valle, quindi di nuovo ad Acquanera.
E non basta. Nel nord Europa i depuratori sono decentrati, dove si produce “sporcizia”. All’altezza dell’idrovora di Acquanera potrebbe essere installato un depuratore. Invece si fa l’operazione di accentramento, facendo navigare i reflui, all’indietro, di chilometri.
Inoltre i barcari, come me, sanno che l’acqua dolce non si mescola con quella salmastra della laguna. Questione di pesi. E’ il fenomeno dei famosi (almeno per i barcari) “ligassi”, correnti di acque diverse, più leggere, meno dense, che si riversano in mare. Quindi l’inquinamento della laguna non dipende certo dai reflui di Galzignano e Battaglia.
A Ca’ Bianca un incile e una sottobotte, opera recente, prelevano l’acqua dolce della Paltana e la riversano in Laguna nel “canal Dee Tresse”, acqua salmastra, direzione Porto di Chioggia. I barcari con i loro burci, percorso il Bacchiglione (o canale Pontelongo), passavano la conca di Brondolo che immette in laguna, e conoscevano i ligassi generati all’uscita della conca, e li temevano, perché capaci di trascinare via un burcio con merce per oltre 200 tonellate.
Come è stata studiata la legge regionale speciale per la salvaguardia della laguna? Ci sono soldi, facciamo opere inutili? A 83 anni non fa piacere che l’esperienza di una vita da barcaro non venga presa minimamente in considerazione.
19 maggio 2013 - Biciclettata alle Ville accerchiate
Domenica 19 Maggio: Biciclettata alle ville accerchiate dal cemento!
»Biciclettata alle Ville accerchiate - 19 maggio - Volantino pdf con preghiera di diffusione«
La Costigliola, 26.11.2011: notizie dai Colli Euganei 40 anni dopo la 1097/'71
»26.11.2011 - La Costigliola, 40 anni dopo la legge 1097/'71«
FREE AI WEI WEI
Ai Weiwei è un artista e attivista
cinese. Famoso per la collaborazione alle olimpiadi del 2008 con il progetto
del Beijing
National Stadium, ha sempre abbinato il suo estro artistico e
la sua professionalità al suo impegno politico. Inserito dall’Art Reviev come uno dei 100
personaggi più potenti dell’arte contemporanea e insignito di una laurea ad
honoris causa dalla Facoltà di Scienze Politiche e Scienze Sociali (Università
di Gent – Belgio), Ai Weiwei ha sostenuto numerosissime iniziative come
l’indagine mirata a ricostruire le dinamiche del terremoto di Sichuan
nel 2008 e la sottoscrizione della Charta 08, un manifesto pubblicato
online da 303 intellettuali ed attivisti per i diritti umani cinesi.
Denuncia
contro la fame patita dal popolo cinese. Con Sunflowers Seeds (semi di girasole), esposta nel 2010 presso Tate Modern Turbine Hall di Londra,
Ai Weiwei sfida ancora una volta il regime cinese. L’opera consiste in cento
milioni di semi di girasole riversati sul pavimento. Si tratta di riproduzioni
in argilla realizzate dagli artigiani cinesi della città di Jingdezhen. I semi
possono essere toccati e ci si può camminare tranquillamente sopra ma
naturalmente non possono essere mangiati. Con questa istallazione , l’artista
denuncia la fame sofferta dai cinesi durante il lungo governo del dittatore Mao,
causa di morte per milioni di persone. http://bcove.me/b5f7rawg
Mao è stato spesso paragonato al sole e il suo popolo ai girasoli che guardano verso di lui. I semi di girasole erano un alimento povero ma basilare per la dieta di milioni di cinesi, ecco perché il messaggio lanciato da Ai Weiwei risulta denso di significato e impregnato di figure retoriche.
L’arresto e la mobilitazione. In rotta di collisione con il governo cinese, Ai Weiwei è stato arrestato all'aeroporto di Pechino lo scorso 3 aprile, accusato di aver commesso crimini fiscali. Dal giorno del suo fermo non se ne hanno più notizie. Per questa ragione il Tate Museum di Londra ha esposto sulla propria facciata una scritta a caratteri cubitali: “Realease Ai Weiwei”. Mentre artisti e istituzioni internazionali si mobilitano per chiedere la libertà del dissidente, in Italia la vicenda passa in secondo piano, rimanendo pressoché ignorata dai sistemi mainstream. A tal proposito l'Associazione Pulitzer che ha tra i suoi scopi fondativi la difesa dell’articolo 21 della Costituzione ha deciso di raccogliere5 mila sottoscrizioni online da presentare al Presidente della Repubblica, al fine di sollecitare un’azione formale del governo italiano nei confronti della Cina. Per tale obiettivo, anche Amnesty International Italia ha aderito all’appello.
http://www.aiweiwei.com/
http://www.associazionepulitzer.it/
http://www.freeaiweiwei.org/
http://it.wikipedia.org/wiki/Ai_Weiwei
.. leggi tutto »