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IL MATTINO del 31 Gennaio 2006

Scritto il 31/01/2006 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]

PADOVA PADOVA. I cantieri coinvolti nell’inchiesta condotta dalle procure di Venezia e Padova riguardano mezzo Veneto. Il più importante fa riferimento ai lavori dell’Alta Velocità, nella linea Padova-Mestre: il «conglomerato cementizio» è stato utilizzato come materiale lungo 4 chilometri tra Dolo e Mestre. Il corpo forestale dello Stato, ha anche accertato che lo stesso conglomerato è stato utilizzato per iniziare i lavori del cavalcavia Camerini tra l’Arcella e Altichero, opera avviata dall’ex giunta Destro sotto la regia dell’allora assessore Tommaso Riccoboni. Si tratta di un mega-appalto, per il momento bloccato, che rientra nel lotto più vasto della «bretella» Arco Giano che collegherà via Friburgo con il nuovo «ponte verde» sui binari delle Fs in via Avanzo e Grossi. L’indagine ha comportato il sequestro dei cantieri per verificare se nel materiale esistessero tracce di diossina o di altre sostanze altamente tossiche e pericolose per le falde acquifere. Per i magistrati che svolgono l’inchiesta, il «mercante di rifiuti» Fabrizio Cappelletto avrebbe dato vita ad un business da tre milioni di euro l’anno. Quanto basta per garantirsi un futuro tranquillo.