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IL MATTINO del 31 Gennaio 2006

Scritto il 31/01/2006 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]

PERNUMIA «Una bomba ecologica da disinnescare subito» Matteo Lunardi PERNUMIA. Il Comune di Pernumia si è affidato all’esperienza di un tecnico specialista per la gestione della delicata vicenda della «C&C». Ad annunciarlo è il sindaco Giovanni Magarotto, tornato sulla questione pochi giorni dopo la cancellazione della visita ispettiva allo stabilimento organizzata dalla quinta commissione consiliare provinciale. Motivo dell’intervento del sindaco l’arrivo in municipio di uno «studio di caratterizzazione dell’area» realizzato dalla ditta «Cedro», proprietaria del lotto di terra su cui sorge lo stabilimento. Un documento in cui si chiede il parere della giunta sui possibili piani da attuare per risolvere la dibattuta questione. «Ci siamo attivati per reperire le informazioni tecniche necessarie alla pianificazione di un intervento», dice Magarotto. «Abbiamo così deciso di rivolgerci ad uno specialista, che sta esaminando la documentazione per poi esporci le sue conclusioni». Ancora top secret il nome del tecnico ma stando alle parole del sindaco dovrebbe trattarsi di un consulente del ministero dell’Ambiente. Una novità importante, a poco più di tre mesi dalla decisione del Consiglio di Stato di dare ragione al Comune e respingere il ricorso presentato dalla «Cedro» per la sospensione dell’ordinanza di sgombero e messa in sicurezza del materiale contaminato all’esterno del capannone. Una sentenza analoga a quella pronunciata lo scorso luglio dal Tar del Veneto e servita a dichiarare la ditta di Fabrizio Cappelletto corresponsabile della grave situazione ambientale in cui i residenti versano da mesi. «Non ci fermeremo di fronte a nulla», aggiunge Magarotto. «La questione è delicata e ne va della salute di molti cittadini. Non si tratta solo della messa in sicurezza dell’area, bisognerebbe anche scavare fino a trenta-quaranta centimetri di profondità per scongiurare il rischio di scorie o inquinamento residuo. Ultimate le procedure sarebbe opportuno sottoporre l’area ad un trattamento speciale per recuperarla definitivamente. E’ un intervento lungo e laborioso ma i diritti dei cittadini devono essere tutelati». Sullo stato di emergenza interviene anche l’ex sindaco di Pernumia Lucio Conforto, ora consigliere di minoranza. «Il problema non tocca solo noi», precisa, «ma anche i residenti del comune di Battaglia Terme. Purtroppo la situazione è complessa e a peggiorare le cose c’è pure un procedimento giudiziario in corso. In ogni caso non ci si può permettere di perdere altro tempo. Quella della C&C è una bomba ecologica da disinnescare al più presto».