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IL MATTINO del 21 Settembre 2005

Scritto il 21/09/2005 da [lavespa] nella categoria [C&C - Rass. Stampa]

PERNUMIA/BATTAGLIA Casarin: «Disponibilità alla bonifica dell’area» PERNUMIA. Continuano a fioccare le polemiche sul sequestro, da parte della magistratura, delle 20.000 tonnellate di rifiuti tossici, che si trovano all’interno del capannone della C&C di Pernumia. Lunedì sera, in coincidenza con lo svolgimento dell’ultimo Consiglio provinciale a Palazzo Santo Stefano, a Padova, una ventina di attivisti di Rifondazione comunista hanno tenuto un sit in di protesta sia per difendere le posizioni di Francesco Miazzi (querelato per aver sottolineato i rapporti fra l’assessore provinciale Martinello e l’azienda indagata per i rifiuti tossici) che per sollecitare l’Amministrazione provinciale a prendere provvedimenti urgenti per la bonifica definitiva dell’area. Nello stesso tempo in aula consiliare la vicenda dell’azienda della Bassa è stata ampiamente analizzata sia dalle forze di maggioranza che da quelle di minoranza. Mariano Schiavon, capogruppo della Margherita, ha illustrato la lettera che ha presentato assieme a Silvana Collodo, Silvana Clai e Roberto Magnarello al Presidente della Provincia, Vittorio Casarin. «Il comportamento della giunta su questa vicenda non è del tutto chiaro - ha detto Schiavon - Fanno malissimo gli amministratori a prendersela solo con Francesco Miazzi. Sono passati già sei mesi dal sequestro e il problema non è stato ancora risolto. L’impegno della Provincia è rimasto sempre e solo sulla carta. Perché, poi, Casarin non ha mai voluto chiarire in pubblico i rapporti che il vice-presidente, Leonardo Martinello, ha avuto in passato con l’imprenditore di Granze, titolare della C&C?». Immediata la replica del presidente: «Proprio oggi ho parlato con il proprietario della C&C - ha sostenuto Casarin - Finalmente sembra che qualcosa si muova. Dopo tanti mesi di attesa, sembra che anche il titolare dell’azienda voglia farsi carico dello smaltimento dei rifiuti tossici. Non è vero, poi, che nel frattempo la Provincia sia rimasta sempre alla finestra su tale, gravosa, vicenda. Io mi sono subito messo in contatto sia con il Comune di Pernumia che con la Regione Veneto. Ho convinto l’assessorato regionale competente a finanziare, almeno in parte, l’intervento di bonifica e il definitivo smaltimento dei rifiuti. E’ stata sempre la Provincia, infine, a mettere in sicurezza le scorie tossiche per non farle disperdere nel territorio circostante. Questi sono fatti, non parole». (Felice Paduano)