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Sos canale Battaglia: la storia, l'inchiesta, il crollo.

Scritto il 22/10/2009 da [lavespa] nella categoria [Rassegna Stampa]

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Cosa sta realmente succedendo a Battaglia Terme? Vi riassumiamo brevemente gli eventi che stanno portando alla distruzione di un bene che ha fatto la storia del paese e di Padova (prima cartiera, insediamenti proto-industriali, prima centrale elettrica, barcari).
Dopo le segnalazioni dei cittadini che abitano lungo il canale, riguardanti infiltrazioni d’acqua all’interno delle loro abitazioni, vengono avviati dei controlli per la verifica dell’entità del fenomeno in questione, e riconosciuta l’esigenza di un intervento.
Parte l’iter che porterà alla presentazione di un progetto, in marzo 2008, ben diverso da quello che poi sarà

effettivamente approvato: infatti il progetto originale prevedeva un intervento a regola d’arte, con mattoni faccia a vista e accorgimenti adeguati al manufatto storico; questo in seguito viene cambiato, proponendo, come consolidamento, le gettate di cemento.
Ma non finisce qui. Infatti, in corso d’opera, le gettate si ingrandiscono a dismisura, si trasformano addirittura in “spuntoni” – che renderebbero impossibile la navigazione – fino ad arrivare a quello che è ora visibile a tutti.
Per risolvere le infiltrazioni hanno deciso che tutto il resto non aveva importanza, ritenendolo un ricordo del passato e infine uccidendo il canale: infatti nell’operazione vengono chiuse per sempre alcune prese d’acqua storiche ed una delle bocche dell’arco di mezzo (la cascata di Battaglia).
I fanghi derivati dalla pulitura del canale vengono smaltiti lungo l’argine che va a Monselice impedendo l’accesso, da mesi, alla pista ciclabile e alla passeggiata naturalistica. L’approccio alle lavorazioni su un manufatto di tale importanza manca completamente di un monitoraggio e di uno studio appropriato.
A metà giugno di quest’anno vengono chiesti chiarimenti in comune, ma senza risultato; il 4 luglio chiamiamo in causa il parco Colli, il genio civile, il corpo forestale e la sovrintendenza ai beni ambientali, per avere risposta a questo scempio. Con due righe ci viene detto che è tutto sotto controllo.
I lavori continuano per tutta l’estate, e l’impatto è sempre più devastante; a questo punto solleviamo l’interesse de “Il mattino di Padova” con un’inchiesta di Renzo Mazzaro con la quale, anche l’opinione pubblica, comincia a rendersi conto della morte del canale di Battaglia.

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Tutto tace, e alle 12.45 di lunedì 12 ottobre ’09 il canale parla, ed emette un boato udibile anche a orecchie che non vogliono sentire. In seguito agli scavi alle radici della muratura il muro cede, e crollano trenta metri del muro storico del ponte dei Cavalanti.
Giustamente da quel momento le priorità cambiano: a seguito dello smottamento, la strada statale 16 viene chiusa per restarci, dicono, fino al 6 novembre. Cominciano i disagi nella vita quotidiana dovuti al blocco dei trasporti; inoltre, le lesioni nei palazzi adiacenti al canale preoccupano le autorità, ma soprattutto chi ci abita.
Sono passati circa dieci giorni e nel frattempo i lavori di cementificazione della parte opposta continuano; nel lato della frana invece sono in atto interventi di messa in sicurezza con palancole, per ora solamente lungo il muro che non è caduto; l’area franata sarà messa in sicurezza per ultima.
Sembra che la fretta che ha caratterizzato la prima fase dell’intervento sia presente anche in questo momento di emergenza. Il fatto che il pericolo delle piogge e il disagio della statale chiusa necessitino di interventi celeri è palese; speriamo tuttavia che ciò non giochi ancora una volta a discapito di un’opera di ingegneria idraulica che ha resistito 800 anni.

Per concludere vi proponiamo di seguito l’appello fatto al presidente Galan, al fine di ottenere l’interesse da parte delle istituzioni ad una reale situazione di emergenza.


Il canale di Battaglia è un’opera di altissima ingegneria idraulica che i padovani costruirono intorno al 1189 ed ha rappresentato l’origine stessa della comunità di Battaglia Terme, delle attività, dei commerci, della navigazione, delle industrie che in queste contrade fiorirono per oltre otto secoli.
Proprio a Battaglia per secoli le acque del canale hanno alimentato molini, cartiere, opifici, industrie, centrali elettriche, commerci e favorito la navigazione. Non a caso proprio qui e’ sorto il museo della navigazione e dei barcari che e’ un autentico scrigno prezioso e quasi un pezzo unico in Europa.
I lavori di consolidamento ed impermeabilizzazione dei murazzi che da mesi sta eseguendo la regione del veneto per mezzo del genio civile di Padova mostra tutto il devastante impatto fatto di uso esagerato del cemento armato ed assenza del doveroso rispetto per un bene di inestimabile valore storico, architettonico ed ambientale quale il nostro canale. La colata di cemento in un colpo cancella otto secoli di storia e lavoro che generazioni di veneti hanno saputo usare e valorizzare con intelligenza e rispetto.
Ci chiediamo come la sovrintendenza ai beni ambientali di Venezia ed il parco regionale dei colli euganei non abbiano saputo valutare l’impatto del progetto e prescrivere le possibili opere di mitigazione.
Facciamo appello al governatore Galan, alla sovrintendenza ai beni ambientali, al parco regionale dei colli, all’ufficio regionale del genio civile, all’amministrazione comunale ed a tutti gli uomini di buona volontà che non vogliono essere ciechi di fronte allo scempio, di cercare di porre rimedio, per quanto possibile, ad un’opera che sembra cancellare il bene che si proponeva di restaurare e consolidare.
Questo chiediamo non per semplice attaccamento ad un nostalgico “come eravamo” ma proprio perché siamo fermamente convinti che il canale di Battaglia possa anche per le generazioni future rappresentare occasioni di sviluppo per un turismo sostenibile legato all’ambiente ed all’uso rispettoso delle risorse ambientali, storiche, culturali e paesaggistiche che tra Padova, Monselice, Este, il bacino termale ed il parco regionale dei colli euganei sono un patrimonio inestimabile.